All'età di 38 anni, l'architetto danese Bjarke Ingels ha già una carriera senza pari. Un under40 che pensa in grande. Ha progettato e costruito molto per la sua età. E' stato uno dei protagonisti della rinascita dell'architettura contemporanea in Danimarca (e del Padiglione danese alla Biennale di Venezia), ha stravolto il tradizionale approccio alla trasformazione della città proponendo nuove tipologie edilizie. E' lui il vincitore dell'European Prize for Architecture assegnato oggi dall'European Centre for Architecture Art Design and Urban Studies and The Chicago Athenaeum. La motivazione: cerca una nuova direzione per l'architettura contemporanea internazionale. (qui sotto il pluripremiato Mountain Dwellings a Copenaghen, 2007: un enorme parcheggio multipiano coperto da una cascata di case a terrazza).
Bjarke, fondatore dello studio Big – Bjarke Ingels Group, pensa che l'architettura dovrebbe essere insegnata nelle scuole pubbliche, come si insegna la scienza e la matematica. Con la sua grinta riesce a catturare l'attenzione di committenti e colleghi che, nonostante la sua giovane età gli affidano incarichi (pubblici e privati) per interi quartieri o per torri, in Danimarca e non solo. La commissione giudicatrice lo ha scelto perchè "si sta battendo per proporre un sistema coraggioso, fresco e progressita nell'Europa di oggi; Bjarke lavora per suggerire un nuovo approccio, provocatorio anche, per la progettazione urbanistica, e sta alimentando un dibattito che sarà sviluppato negli anni a venire".
Tra i suoi primi sogni c'era quello di illustrare cartoni animati (come si vede nella sua prima monografia da poco pubblicata dal titolo "Yes is More") ma l'architettura ha poi conquistato la sua attenzione e il suo impegno. Bjiarje ha quindi cercato di trovare un equilibrio tra l'approccio ludico e quello più pratico.
Ha lavorato tre anni per lo studio Oma di Rem Koolhaas a Rotterdam e nel 2001 ha fondato lo studio Plot con il collega belga Julien de Smedt; nel 2008 si sono separati in due studi, e lui ha fondato il Bjiarke Ingels Group. Bjarke è infaticabile. Amici e colleghi raccontano che mentre li ascolta durante un normale pranzo informale, lui è sempre attento nel captare un'idea, un contatto, un'opportunità e istantaneamente cerca un riferimento via web e spedisce una mail: non vuole perdere una chance.
E' un creativo a 360 gradi: avendo vinto un concorso per realizzare un sistema di piscine in un paese della Danimarca e avendo poi trovato difficoltà nel passare alla realizzazione, ha riproposto ad un comune vicino un intervento rielaborato sulla falsariga di questo concept, ma trovando un ulteriore ostacolo, ha deciso di non cestinare il lavoro fatto e lo ha venduto come scenografia per un videogioco. Ancora, in un'altra circostanza, Bjiarke ha inviato ad un committente un modello del suo progetto costruito (da costruire e ricostruire) con tanti mattoncini Lego: una mossa di marketing che ha fatto scattare immediatamente l'incarico.
Un'architetto utopico e pragmatico allo stesso tempo, impegnato a investire idee e visioni per rispondere a temi sociali, economici e ambientali, ma sempre con un forte approccio pratico.