Altri 1.278 milioni del Fas, le risorse del fondo aree sottoutilizzate che dovrebbero aiutare gli investimenti e lo sviluppo soprattutto nel sud, se ne sono andate per finanziare spese di natura corrente. La decisione l'ha presa ieri il Cipe su proposta del Tesoro: stavolta la dote va a coprire i deficit sanitari di tre regioni: 796 milioni al Lazio, 322 alla Campania, 160 all'Abruzzo. Certo, questi sono Fas regionali e non nazionali.
Certo, la cosa era stata voluta dal ministro Tremonti e inserita nell'ultima manovra per evitare conseguenze più dannose all'economia (aumento delle imposte regionali come copertura per i deficit sanitari). Il concetto resta però lo stesso. Il Fas non dev'essere usato come un bancomat e deve essere vincolato, anzi incatenato, alle spese di investimento senza le quali l'economia non riparte. Le promesse, in questo senso, si sprecano, ma nessuno vi tiene fede. E' ora di voltare pagina, no?