Oggi il governo vara una maxiriforma degli appalti pubblici e anche un'altra tranche di liberalizzazioni dell'edilizia privata. Quella sugli appalti pubblici è molto interessante e forse anche molto utile, perché il sistema ha bisogno di essere meno ingessato, meno formale e più sostanziale. Quindi, leggeremo il testo e vedremo che idea nuova ci propone delle opere pubbliche, se corrisponde a ciò di cui c'è bisogno. Un primo dubbio, però, ce l'ho.
Se ci vuole un'amministrazione pubblica più agile ma anche più forte, se ci vuole una buona programmazione, flessibile, sostanziale, che stia sulle esigenze reali, perché ammettere le proposte del promotore di project financing in deroga alla programmazione triennale dell'amministrazione competente? Ognuno si fa la strada che gli pare, se la finanzia, impone alla pubblica amministrazione (il comune o l'Anas) di accettarla ex-post e poi fa pagare il pedaggio?